In questo periodo storico, caratterizzato dagli aumenti dei costi energetici, vogliamo analizzare ciò che è la prima causa di incendio in Italia: il cortocircuito. Infatti, stando agli annuari statistici dei vigili del fuoco, quasi un incendio su quattro, di quelli per i quali è possibile stabilirne le cause, è causato da problemi agli impianti elettrici. È anche vero che è un trend in leggera diminuzione, soprattutto grazie alla preparazione e formazione costante dell’antincendio e del controllo sempre maggiore sugli impianti. Ma comunque rimane un dato considerevole che può essere migliorato.
Un corto circuito si verifica quando una parte di un filo che trasporta corrente tocca l’altro filo e fornisce all’elettricità un percorso di minore resistenza. In breve, un corto circuito fornisce al percorso elettrico la minima resistenza tra due punti, il che significa che il corto circuito produrrà più calore e porterà a ustioni e incendi. Questi consentono all’elettricità aggiuntiva di attraversare interruttori, apparecchiature e prese. Il calore aggiuntivo generato dall’elettricità può anche causare incendi nei cavi interessati e raggiungere le parti infiammabili delle strutture.
Anche i fili scoperti o rotti e i cavi masticati o danneggiati possono essere la causa di un corto circuito. Pertanto, se si individua un cavo danneggiato, è necessario scollegarlo immediatamente e riparare tempestivamente il danno. Inoltre, bisogna sempre assicurarsi che i materiali conduttivi siano ben isolati e che non vi siano rischi che le apparecchiature elettriche possano causare cortocircuiti. È anche importante controllare le apparecchiature elettriche a intervalli regolari.
In caso di cortocircuito tutte le nostre attività e i nostri stabili hanno installato dei sistemi che permettono di interrompere il flusso di energia elettrica in modo da limitare i danni, e prevenire un incendio. In caso questo dovesse comunque svilupparsi, l’essere perfettamente formati alle tecniche antincendio risulterà fondamentale. È altresì importante installare correttamente tutte le componentistiche e rispettare tutte le misure antincendio che Ovrema Estintori consiglia per ogni eventualità e ogni livello di rischio.
Le conseguenze di un cortocircuito possono essere le più varie e disparate: la conseguenza più comune è l’incendio, che si sviluppa in conseguenza alle altissime temperature, anche superiori a 1000 gradi, che si generano quando accade questo fenomeno. Solitamente i cortocircuiti sfociano in incendi, ma a volte si possono verificare anche delle pericolose esplosioni che possono avere gravi conseguenze per le strutture e gli ambienti e, soprattutto, per eventuali persone presenti nelle vicinanze.
Dato che il cortocircuito è un evento che riguarda qualunque posto di lavoro, è necessario essere adeguatamente formati per sapere come comportarsi. È importante sapere, ad esempio, che, se doveste trovarvi ad affrontare un cortocircuito, non bisogna mai ricorrere all’acqua per spegnere l’incendio, ma piuttosto usare estintori a polvere, schiuma o anidride carbonica, azionandoli nel modo opportuno. Per capire dove si è verificato il problema che ha generato il cortocircuito, all’interno del quadro elettrico si dovrà identificare l’interruttore che è scattato.
In questo contesto, per fronteggiare adeguatamente queste situazioni, anche visto il pericolo e la particolarità degli incendi che scaturiscono da cortocircuito, è indispensabile essere perfettamente preparati per poter mettere in pratica il comportamento e le scelte corrette se mai si dovesse verificare questo tipo di fenomeno. Ovrema Estintori ricorda che la formazione antincendio è obbligatoria ai sensi del D.lgs 81/08 e che, le aziende sono obbligate a individuare un responsabile antincendio.
I danni elettrici sono un fenomeno potenzialmente distruttivo e mortale, e possono avvenire anche se la nostra attività è chiusa e non stiamo lavorando. Per questo bisogna mettere in pratica tutte le misure necessarie per proteggere persone, beni materiali e fabbricati, rispettando le linee guide della sicurezza sul lavoro e, dove non arrivano le norme di legge, il buonsenso e i consigli del vostro formatore per l’antincendio.