Nell’articolo precedente abbiamo visto quali sono i mezzi che equipaggiano i vigili del fuoco. Oggi vedremo come questi vengono equipaggiati per poter affrontare qualunque evenienza, dal più piccolo incendio alla missione di salvataggio più complessa. 

 

L’elmo 

Sicuramente il simbolo più riconoscibile dei vigili del fuoco è l’elmo. Questo prende il nome tecnico di elmo VFR 2000 e ha importanti caratteristiche: è costituito da una calotta esterna realizzata in Kevlar, in grado di assorbire e ripartire maggiormente l’energia impressa da un eventuale urto e garantire un ottimo isolamento termico del capo. Per maggior protezione la calotta è dotata di nervature di rinforzo con bordi arrotondati sia longitudinalmente sia trasversalmente. L’elmo è dotato di due visiere estraibili, una trasparente a scomparsa e una riflettente; entrambe le visiere sono realizzate in policarbonato, sono antigraffio e autoestinguenti.

Gli elmi sono inoltre dotati di un sistema di innesto rapido per le maschere antigas, sono perfettamente regolabili al capo dell’utilizzatore e sono predisposti per l’utilizzo di sistemi di illuminazione, radiocomunicazione e dispositivi per la protezione del collo e delle spalle.

 

La divisa

Un altro elemento distintivo dei vigili del fuoco è la divisa. Esistono diverse divise in dotazione al corpo e vanno dall’uniforme da parata alle divise più tecniche e resistenti. Sicuramente le due divise più importanti sono quella di servizio, utilizzata in piccoli interventi tecnici e negli incendi all’aperto, e quella antincendio che consiste nell’uniforme di servizio, cappotto antincendio con cintura integrata per la protezione dalle cadute e l’autosalvataggio, pantaloni antincendio e guanti antincendio.

La divisa viene indossata per ogni intervento e il caposquadra o il capo d’intervento è identificato con un collare rosso sulla spalla.

Altre divise sono utilizzate per interventi specifici, come quella attrezzata per il soccorso in quota, la tuta per apicoltore utilizzata quando si lavora con api, vespe o calabroni, la divisa protettiva antitaglio per gli interventi con la motosega e quella attrezzata per il soccorso fluviale. 

 

Guanti e stivali 

Un altra parte fondamentale dell’equipaggiamento personale del vigile del fuoco sono gli stivali anfibi e i guanti. Gli stivali sono una calzatura di sicurezza conforme alla norma EN 345/2, classificata come “Stivale al ginocchio per rischi della lotta all’incendio”. Lo scopo fondamentale è quello di proteggere i piedi e le gambe dell’utilizzatore dalle lesioni o dai danni che possono essere provocati durante l’attività operativa. Inoltre proteggono anche da: azioni di corpi o strutture abradenti e/o laceranti e insudiciamento con idrocarburi.

I guanti da intervento sono un dispositivo di protezione delle mani conforme alla norma EN 659, classificato come “Guanti di protezione per VV.F.”, con lo scopo principale di proteggere le mani di chi li indossa dalle lesioni e dai danni che possono essere provocati durante l’attività operativa da:

 

  • Brevi contatti con fiamme.
  • Effetti del calore.
  • Abrasione, taglio,

 

Inoltre, questi dispositivi, proteggono anche da brevi contatti con le comuni sostanze chimiche aggressive liquide e da investimento accidentale da parte dei veicoli in condizioni di scarsa visibilità.

 

Come in tutti i lavori a alto rischio, proteggersi è di fondamentale utilità per ridurre al minimo il rischio di infortuni o danni causati, in questo caso, dalle fiamme o da situazioni pericolose.  Lo abbiamo visto anche nel nostro piccolo di Ovrema estintori, la giusta attrezzatura è importantissima per fronteggiare qualunque situazione, e i comportamenti corretti e virtuosi, uniti alla conoscenza delle procedure antincendio, eviteranno di doverci rivolgere ai vigili del fuoco.