I dispositivi di protezione delle vie aeree
In questo anno caratterizzato dal Covid, tutti noi abbiamo preso dimestichezza con i dispositivi di protezione individuali (DPI). Ormai siamo diventati tutti esperti di mascherine, ne conosciamo il potere di filtraggio e, soprattutto, sappiamo quale usare in ogni occasione. Ma le mascherine, e in generale tutti i dispositivi di filtraggio dell’aria, non si usano solo in ambito medico e sanitario, ma hanno anche altri centri di utilizzo. In questo articolo analizzeremo i dispositivi di protezione delle vie aeree e analizzeremo il loro centro di impiego.
I DPI a protezione delle vie respiratorie, detti anche APVR (Apparecchi protezione vie respiratorie), servono a proteggere da sostanze aeriformi potenzialmente nocive (gas, polveri, vapori) mediante il meccanismo della filtrazione. Questi dispositivi, che possono coprire parzialmente o totalmente il viso, sono realizzati in materiale filtrante o sono costituiti da una struttura riutilizzabile dotata di filtri intercambiabili; per le varie classi inquinanti esistono diversi tipi di filtri. Come anticipato questi dispositivi vengono utilizzati in ambito medico e sanitario, in ambito industriale e chimico, nei laboratori di ricerca e in generale in qualunque ambiente dove la qualità dell’aria può essere compromessa da fattori esterni.
La gestione dei DPI è regolamentata dalla legge 81/08 che stabilisce gli obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti alla sicurezza sul lavoro e dei dipendenti. Le caratteristiche tecniche specifiche dei DPI sono riportare nelle norme tecniche armonizzate come previsto dal d.lgs. 475/92 e devono obbligatoriamente riportare la marcatura CE.
A secondo della tipologia possiamo classificare gli APVR in:
- Facciali filtranti (UNI EN 149)
Sono realizzati in materiale filtrante e coprono naso, bocca e mento. Devono essere sostituiti totalmente quando esauriscono la loro efficacia. L’aria può essere eliminata attraverso lo stesso materiale filtrante o attraverso una valvola che può rendere più confortevole il dispositivo. I filtri facciali possono essere classificati come:- Antipolvere: in base al loro potere filtrante sono classificati come FFP1, FFP2, FFP3. Sono dispositivi monouso e personali, e devono essere sostituito alla fine di ogni turno di lavoro o quando risultano danneggiati o visibilmente contaminati.
- Antigas o combinati: hanno la capacità di trattenere sia inquinanti gassosi sia solidi. Sono infatti realizzati con un materiale in grado di trattenere i gas e i vapori e un materiale in grado di filtrare le polveri. La marcatura deve riportare l’insieme delle lettere e dei numeri dei diversi inquinanti trattenuti più le indicazioni caratteristiche dei diversi facciali antipolvere (esempio FFA1P1). Il dispositivo fornito all’operatore deve essere pulito a ogni fine turno e, dopo averlo pulito secondo le istruzioni, riposto in una apposita custodia. Questi dispositivi possono essere utilizzati sin quando l’operatore non percepisce l’odore dell’inquinante.
- Semimaschere (UNI EN 140)
Sono dispositivi riutilizzabili che coprono bocca, naso e mento, e sono dotati di una valvola di espirazione. Sulle semimaschere vengono inseriti uno o più filtri sostituibili destinati a trattenere i vari tipi di inquinanti nell’aria. La struttura è riutilizzabile e in generale è fatta di materiale plastico per una maggiore aderenza. - Maschere intere (UNI EN 136)
Sono dispositivi riutilizzabili costituiti da una struttura che copre l’intero volto con una visiera in materiale plastico trasparente, sono dotati di valvola di espirazione e garantiscono una tenuta maggiore delle semimaschere. Anche in questi dispositivi i filtri sono intercambiabili in base all’inquinante. - I filtri (UNI EN 141 e UNI EN 143)
I filtri sono i dispositivi che vengono inseriti nelle maschere e sono caratterizzati da un colore per indicare il tipo di inquinante per i quali sono progettati. Nella tabella sotto vediamo la classificazione dei filtri
Tipo |
Colore |
Protezione da |
A |
marrone |
vapori organici e solventi |
B |
grigio |
gas e vapori inorganici |
E |
giallo |
anidride solforosa e acidi solforosi |
K |
verde |
ammoniaca |
P |
bianco |
polveri tossiche, fumi, nebbie |
(https://www.aosp.bo.it/files/15_dpi_vie_respiratorie.pdf)
I dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono classificati come DPI di Terza categoria, perciò l’operatore che li utilizza deve essere formato sul loro utilizzo e il corretto uso. Agli operatori, oltre al foglietto informativo, devono essere spiegati i rischi a cui verranno esposti nell’ambiente lavorativo e ogni operatore dovrà rispettare le regole e le procedure per l’utilizzo di quel determinato dispositivo.
In questo periodo segnato dalla pandemia di Covid19 abbiamo tutti dovuto familiarizzare con le mascherine. Abbiamo imparato a utilizzare quelle chirurgiche e abbiamo scoperto quanto siano importanti per la nostra salute. Quando, finalmente, questa pandemia finirà probabilmente non si farà più uso di mascherine nella vita di tutti i giorni, ma questi importantissimi dispositivi continueranno a essere usati in ambito industriale, in ambito medico, in ambito di sicurezza pubblica. Il lavoro è un diritto, comporta obblighi e doveri, e uno dei più grandi è quello di svolgere la nostra mansione in totale sicurezza.